Attualmente, la pineta, posta a dimora a partire dagli anni '20, appare come un bosco caratterizzato da dinamiche evolutive evidenti e rapide, dove talune specie invadenti quali robinia e pioppo stanno sostituendo progressivamente il pino domestico (Pinus pinea).
L'aspetto più interessante del consorzio boschivo è tuttavia rappresentato dal sottobosco suffruticoso ed erbaceo. Qui infatti, particolarmente nelle radure soleggiate e nelle depressioni interdunali umide, si rinviene un contingente floristico di notevole rilevanza fitogeografica ed ecologica.
Esso è composto tra l'altro da specie microtermiche e orofile quali Erica carnea,Parnassia palustris e Globularia cordifolia, da specie termofile quali Osyris alba eLonicera etrusca, nonché da specie da diffusione limitata o localizzata nel territorio quali la ciperacea Cladium mariscus e le orchidacee Orchis moria, Cephalanthera longifolia,Gynnadenia canospesa ed Epipactis palustris.
Recenti interventi delle istituzioni forestali regionali stanno comunque tentando un restauro del tessuto boschivo mediante la messa a dimora di giovani esemplari di Pinus pinea, Quercus ilex, Quercus pubescens, Quercus robur e Fraxinus ornus.